Captain Leonatos Assault Force (Blood Angels)

I sensori di prossimità della nave risuonarono all’impazzata. Leonatos diede l’ordine di trasferire le immagini allo schermo in plancia comando. La vista di quello che trovò lasciò il capitano incredulo. Navi imperiali. Non erano navi appartenenti alla Marina Imperiale, ma Incrociatori d’Attacco degli Astartes. La più grande di tutte era inconfondibile, Leonatos l’aveva vista e sentita nominare troppe volte per non riconoscerla: era la “Vanagloria Sprezzante”, l’ammiraglia della Flotta Ultramarines.

Dagli interfoni della camera di manovra si udì un fruscio metallico disturbato, segno di una comunicazione imminente. “Fregata Guardiano Furioso, qui è l’Incrociatore d’Attacco Vanagloria Sprezzante. Vi abbiamo sui nostri schermi. Chi è il comandante in capo?”

Il capitano pigiò personalmente il tasto di attivazione del vox comunicatore sulla plancia comando.
“Vanagloria Sprezzante, qui è il capitano Leonatos degli Angeli Sanguinari, comandante della Guardiano Furioso. Vedo un altro incrociatore Astartes con voi, c’è qualche problema in questo settore?”

Il solito fruscio metallico precedette la risposta
“Capitano Leonatos degli Angeli Sanguinari, Lord Macragge pretende immediatamente la vostra presenza sul ponte di comando. Avvicinatevi seguendo il vettore che vi forniremo tra poco. Possa la luce dell’Imperatore splendere su di voi almeno quanto lo fa su di noi”

“Ricevuto Vanagloria Sprezzante. Iniziamo l’avvicinamento sulle vostre coordinate. Sia lode all’Imperatore e a Sanguinius.”

Leonatos e Furion si guardarono perplessi negli occhi. Cosa ha potuto attirare fin ai margini della galassia l’attenzione di Lord Macragge in persona? Qualsiasi cosa fosse stata l’avrebbero scoperta molto presto. Durante l’avvicinamento venne identificato anche l'altro incrociatore Astartes:  “Epitome dell’ Ignoranza” dei Magli Imperiali. Doveva essere successo qualcosa di grosso per trovare le forze riunite di ben due delle vecchie legioni.

Il capitano degli Angeli Sanguinari diede temporaneamente il comando del vascello al Codicista, mentre si portava nella camera antistante il portello da sbarco. Un rumore sordo di sfiato da pressurizzazione annunciò l’avvenuto aggancio al corridoio d’ormeggio e dopo qualche istante la luce passò dall’intermittenza rossastra al verde stabile, segnalando il via libera. Il portellone si aprì e Leonatos procedette assieme alla sua guardia d’onore fino ad incontrare un tecnoservitore che li scortò al ponte di comando.

Nella sala oltre alla massiccia e imponente figura di Lord Macragge in persona, Marneus Calgar, vi era un altro Astartes con i fregi distintivi del comando. Il primo a notare l’arrivo di Leonatos fu il capitano Lysander dei Magli Imperiali, torreggiante nella sua armatura terminator almeno quanto Calgar. Il più ostinato, ignorante e cafone degli eroi dell’Imperium. Leonatos ricordava bene le voci riguardanti la fuga di Lysander dalla fortezza di Malodrax dei Guerrieri di Ferro: Ritrovandosi senza armi uccise i traditori a forza di testate nei denti. Queste dicerie avevano dato ai Magli Imperiali la connotazione di ostinati oltre ogni limite, tanto che tra le forze imperiali spesso si usa il detto “l’unica differenza tra un bunker in ferrocemento e la testa di un Maglio Imperiale è che con il bunker si può ragionare e ottenere qualcosa”.

Marneus e Lysander fecero un cenno del capo in segno di saluto, poi il capitano dei Magli Imperiali si avvicinò e strinse la mano di Leonatos, aumentando gradualmente sempre più la forza nella stretta. Il capitano degli Angeli Sanguinari non mostrò alcun timore ed impresse forza a sua volta.

“I miei saluti capitano! Alla fine siete arrivati pure voi in questo buco di universo eh!? Credevo foste rimasti nei pressi di Baal a succhiarvi sangue di xeno con le cannucce e griffarvi le armature. Cosa vi porta qui? Avete smarrito un portachiavi con serigrafata la faccia di Sanguinius?” esordì il capitano Lysander con un ghigno sprezzante e mantenendo la stretta.

“I miei saluti a voi capitano Lysander! Confesso di essere sorpreso anche io nel vedervi qui. Vi pensavo occupati in qualche posto a sfondare mura fortificate a craniate. Avete per caso esaurito i muri? Ho sempre trovato peculiare la vostra interpretazione del codex Astartes in cui si dice che negli assedi bisogna prima di tutto usare la testa. E mi sono sempre chiesto se è più dura la vostra di testa oppure il Maglio di Dorn.” Rispose Leonatos senza il minimo cedimento.

“Ah!Ah! Me lo ha chiesto persino Lord Calgar sapete? Voleva provare con un colpo di cannone demolitore ma gli ho detto che avrebbe solo sprecato un proietto pesante. Ad ogni modo abbiamo delle operazioni in corso qui, perciò evitate di mettervi in mezzo con la solita scusa della Tara genetica per mangiarvi gli eventuali autoctoni. Quando usiamo troppo la testa tendiamo a non fare più differenza con i bersagli.. meglio se vi tenete alla larga! Voi piccioni non vorrete mica rovinarvi quelle vostre belle alucce vero?”

“Non preoccupatevi capitano! Ora che siete riusciti ad accendere quei vostri bidoni semoventi da assedio abbiamo già ripulito il pianeta ed effettuato il salto Warp dall’altra parte della galassia! Vi manderemo un pittogramma per ricordo di quello che vi siete persi!”

Le placche corazzate ed i servomeccanismi delle giunture articolari iniziarono a stridere sotto la pressione della stretta ma nessuno dei due voleva cedere.

Lord Macragge poggiò pesantemente i suoi guanti di ultramar sugli spallacci di entrambi i capitani, che mollarono la presa all’unisono. "Ci sono delle operazioni congiunte di vari capitoli in questo settore. Fate attenzione a non pestarvi i piedi a vicenda, l'ultima cosa che ci serve sono Astartes che si ammazzano tra loro. L'ultima volta che è successa una cosa simile fu il preludio all'eresia di Horus.. cerchiamo di evitarlo".

Il capitano fece un cenno di assenso e senza dire una parola si congedò dall’ammiraglia di Calgar.

Una volta tornato sul ponte di comando della Guardiano Furioso, il Codicista Furion gli si fece incontro e notando lo sguardo perplesso del comandante chiese incuriosito “Allora, cosa è successo di tanto importante?”

Leonatos fece un sospiro e poi rispose "A quanto pare non siamo soli qui.."