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 [terzo turno] Leonatos Vs. Gudegar / Blood Angels Vs. Chaos Space Marines (BattleReport)

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MessaggioTitolo: [terzo turno] Leonatos Vs. Gudegar / Blood Angels Vs. Chaos Space Marines (BattleReport)   [terzo turno] Leonatos Vs. Gudegar / Blood Angels Vs. Chaos Space Marines (BattleReport) Icon_minitimeGio Dic 11, 2014 7:31 pm

Resoconto di Battaglia:

Dopo la vittoriosa azione difensiva sul Mondo Forgia di Balter IV contro gli Eldar Oscuri, il TecnoPrete Magister a capo del Manufactorum fornì al manipolo di Leonatos non solo tutto l’aiuto necessario alla riparazione dei propri veicoli, ma fece dono di nuove tecnologie all’arsenale esiguo degli Angeli Sanguinari. Naturalmente non era tutto così semplice, queste concessioni non potevano nè dovevano assolutamente compromettere o rallentare la produttività del complesso industriale, quindi gli aggiornamenti ed i rinforzi sarebbero stati consegnati nei mesi a venire.. sempre che il Manufactorum non fosse stato distrutto da qualche forza ostile.
Per il momento il capitano dovette accontentarsi di alcuni nuovi pattern d’armamento per i propri veicoli e di un paio di unità meccanizzate. Fu una vera fortuna che gli archivi del Manufactorum contenessero ancora gli SPM dei veicoli Astartes specificamente concepiti per i vari capitoli.

La fregata “Guardiano Furioso” si sollevò dalla piattaforma d’atterraggio del Manufactorum dopo una settimana di lavoro intenso per gli Angeli Sanguinari. Furion e Leonatos decisero di riprendere la ricerca della Lama Encarmine dirigendosi verso la parte occidentale del settore Lagarinus, superando gli ultimi planetoidi esplorati. Le mappe galattiche di cui disponeva la fregata segnalavano quella parte di settore come scarsamente densa di pianeti ed i pochi che vi si trovavano erano spesso inabitabili in quanto troppo poco illuminati e riscaldati dalle stelle presenti.
La nave Astartes continuava incessantemente le scansioni, alla ricerca di possibili avamposti abbandonati oppure di autentici centri abitati. Fu proprio quando la “Guardiano Furioso” entrò nell’orbita alta che Furion ebbe come un tremito, come una piccola reazione nervosa ma a livello psionico. Il codicista si ammutolì di colpo, concentrandosi visibilmente per acutizzare i propri sensi premonitori.

Che succede amico mio?” chiese Leonatos che aveva notato subito il repentino cambio di atteggiamento del confratello. “Le empie energie del warp sono potenti in questo pianeta.. ne sento il fluire.. la corruzione..” Furion aprì gli occhi  “capitano non siamo soli qui!

Spegnere i motori warp! Dirigere sull’orbita geostazionaria nell’emisfero non illuminato. Vediamo di scoprire cosa c’è qui senza farci individuare! Evitiamo brutte sorprese!

Il vascello divenne morto in pochi istanti, lasciandosi trasportare dalla spinta inerziale verso il punto di rotta designato.  La fregata rimase in orbita geostazionaria per parecchie ore, con i soli sistemi di rilevamento passivo in funzione. Furion era sempre focalizzato sulla percezione del flusso warp, cercando di localizzarne la provenienza. Alla fine riuscì a stabilire la presenza della sorgente e consigliò al capitano di effettuare una leggera deriva dalla posizione attuale.
Leonatos diede l’ordine e la “Guardiano Furioso” si inclinò quel tanto che bastava per uscire dall’orbita geostazionaria senza però subire gli effetti gravitazionali del pianeta stesso. Le premonizioni di Furion si rivelarono ancora una volta esatte: i sistemi di rilevamento individuarono un oggetto volante che stava effettuando manovra di inserimento nell’orbita bassa. Le scansioni effettuate dalla Fregata Astartes non potevano essere rilevate in quanto le turbolenze causate dall’ingresso in atmosfera rendevano temporaneamente inservibili i sistemi di rilevamento passivo, e utilizzare i sistemi attivi avrebbe compromesso l'eventuale tentativo di passare inosservati.

Passarono pochi istanti e la sagoma dell’oggetto venne identificata sul pittoschermo in plancia di comando: un incrociatore di Classe Massacro. Solo una razza poteva disporre di una simile nave, una razza maledetta dall’Imperatore e da Sanguinius stessi: traditori.
Non più Astartes, non più campioni del genere umano. Reietti, infami, spergiuri e fratricidi. Bastardi sanguinari senza più uno scopo se non quello di prolungare la propria empia esistenza con qualsiasi mezzo. Erano comunque avversari temibili, perchè la base genetica degli Astartes faceva sempre parte di loro, unico legame di un retaggio infangato che non poteva essere reciso finchè l’ultimo di quei rinnegati respirava ancora.
Leonatos sentì la rabbia crescere dentro di sè e si sforzò di contenerla, ma non ci riuscì. L’ordine fu perentorio “Motori alla massima potenza! Rotta di intercettazione per l’incrociatore di quei dannati traditori! Tutti ai posti di combattimento!

La “Guardiano Furioso” ruggì di potenza con i propri propulsori stellari e si lanciò all’inseguimento del bersaglio stabilito. Il capitano si diresse verso la baia di carico e Furion dovette accelerare il passo per inseguirlo

Comandante non essere troppo precipitoso! Potrebbero attirarci in una trappola! Anche io odio quei bastardi ma non è necessario caricarli a testa bassa, potrebbe essere proprio quello che vogliono!

Questa volta non sono affatto d’accordo con te, vecchio amico mio!” Una voce perentoria e metallica interruppe il dialogo tra il capitano e il codicista, che si voltarono all’unisono.

L’imponente figura emerse dalle ombre della stiva di carico. L’armatura era nera come lo spazio siderale, il passo sicuro. Una piccola corona dorata spuntava da dietro l’elmo a forma di teschio. Il respiro era pesante, alimentato dagli apparati ausiliari situati sia nell’elmo che nell’armatura stessa.
Era il reclusiarca Thoros, dedito alla custodia degli Angeli Sanguinari che cedevano alla tara genetica. Il suo magnetismo e la sua voce tonante lo rendevano la guida ideale per i confratelli perduti, e le sue capacità di combattimento erano praticamente pari a quelle di Leonatos.

Sebbene la tua preveggenza ci abbia fruttato la vittoria innumerevoli volte, ora non è il caso di andare per il sottile. Sono traditori, sono figli che hanno consapevolmente voltato le spalle alla luce dell’Imperatore, loro padre. Il nostro nobile primarca Sanguinius ha pagato con la vita il prezzo di questo gesto scellerato, la vendetta dovrà essere furiosa e implacabile.

Il reclusiarca si voltò verso Leonatos
Capitano, ti chiedo di lasciarmi condurre l’assalto. Guiderò personalmente la Compagnia Della Morte in battaglia. Darò a quei traditori un castigo così tremendo che al confronto la possibilità di ritrovarsi l’anima dilaniata dagli spiriti del warp sembrerà un sollievo per loro.

Leonatos e Thoros si diressero verso le camere di stasi dei confratelli più antichi e venerabili. Il reclusiarca si fermò proprio accanto all’imponente sarcofago adamantino di uno degli eroi che avevano servito il capitano Zorael durante l’incidente su Khartas nel Settore Wotan. Il confratello venne tumulato nel sepolcro del dreadnought per le troppe ferite riportate, ma proprio mentre era ingabbiato venne sopraffatto dalla Furia Nera. Per la sicurezza dei propri confratelli venne mantenuto in stasi per essere risvegliato solo quando era necessario scatenare la sua ira incontenibile. Thoros era l’unico Angelo Sanguinario del manipolo di Leonatos in grado di controllare la volontà del dreadnought dallo scafo nero quanto l’armatura del reclusiarca stesso.

Per questa battaglia ho bisogno di tutta la furia che possiamo scatenare. Ho bisogno di lui, ho bisogno del nostro antico fratello Carnavaron

Leonatos ebbe una leggera esitazione. Il risveglio del dreadnought della Compagnia Della Morte era sempre molto pericoloso per i tecnoservitori ed il techmarine. Tutti i nemici dell’Imperatore che hanno subito la furia di Carnavaron sono morti di un’agonia brutta anche solo da immaginare. Thoros doveva essere furibondo almeno quanto lo era il capitano. Il comandante fece un semplice cenno di assenso, senza dire una parola. Thoros diede l’ordine immediato

Così sia! Iniziare i rituali del risveglio! Disattivare gradualmente gli inibitori neurali! Spegnere il campo di stasi!

Il dreadnought ebbe un primo sussulto. Poi dall’enorme elmo a forma di teschio posto sulla metà superiore dello scafandro proruppe un ruggito furibondo. Dalle orbite oculari si accese una luce rossastra. Gli enormi servobracci collegati ai potenti magli del sangue cercarono subito di strappare le robuste catene di contenimento.
Thoros urlò a sua volta “Fratello! Ascoltami! Segui la mia voce! Ho bisogno della tua furia! Ascoltami fratello! E’ Sanguinius che te lo chiede!  Segui la mia voce! Ascoltami!
Carnavaron sembrò inizialmente non prestare attenzione, ma alla fine la voce tonante del reclusiarca riuscì a domarlo, e il dreadnought si placò. “Nemmeno la morte fermerà la mia ira!” Furono le parole che uscirono dagli interfoni posti sul sarcofago.

Leonatos provò quasi pietà per quegli infami. “che l’Imperatore abbia pietà per le loro anime dannate” pensò tra sè e sè il capitano “perchè Thoros e Carnavaron non ne avranno alcuna”.

La forza d’assalto organizzata da Thoros fu pronta in un lampo. Persino i confratelli assaltatori più lucidi, ispirati dalle parole pronunciate dal reclusiarca durante il suo breve catechismo dell’odio, cedettero alla brama di vendetta. In ogni caso non ci sarebbero stati sopravvissuti, sia Thoros che Furion e Leonatos lo sapevano. Una volta scatenata, la furia degli Angeli Sanguinari era praticamente indomabile.

L’intera forza d’assalto di Thoros fu sbarcata in una zona piuttosto impervia e angusta,  con le forze traditrici pronte a ricevere i figli di Sanguinius approfittando delle difficoltà di manovra. Ma le agili moto d’assalto e i land speeder, uniti all’intera Compagnia Della Morte dotata di reattori dorsali e guidata personalmente dal reclusiarca annullarono qualsiasi vantaggio tattico paventato dagli Space Marine del Caos.
Il possente Vindicator semplicemente non conosceva ostacoli sul proprio cammino e tuonava bordate ad altissima potenza sul land raider dei traditori, che però resisteva persino agli urti peggiori.

La Compagnia della Morte e lo squadrone di moto d’assalto sterminarono ben due squadre di marine della peste ed una di obliteratori seguaci di Nurgle, la cui biologia putrefatta li rendeva decisamente più resistenti anche rispetto ad un normale Astartes. Ma i confratelli della Compagnia della Morte non erano più semplici Space Marines: la tara genetica devastava si le loro menti e le capacità di giudizio, ma ne aumentava a dismisura la potenza in combattimento. Per gli Space Marines votati al dio della pestilenza non vi era alcuna speranza.

Il condottiero di Nurgle venne sconfitto e giustiziato in singolare tenzone dal reclusiarca Thoros in persona, senza riportare nemmeno una ferita.

Quando la cannoniera StormRaven discese dal cielo scaricando il potente Carnavaron, la disfatta dei traditori fu completata. Con i suoi pesantissimi colpi ridusse a brandelli il land raider corrotto, per poi gettarsi contro l’ultimo mutilatore di Nurgle rimasto. Nemmeno l’estrema coriacità di quell’abominio di lame potè opporre resistenza alla furia di Carnavaron, che lo stritolò nella propria armatura come fosse un contenitore di latta vuoto.
La Compagnia della Morte infine sorprese un nutrito gruppo di cultisti devoti a Nurgle, che sembravano essere distratti da qualche altra minaccia invisibile. Ma a Thoros ciò non importava, tanto peggio per loro. Gli Angeli Sanguinari dall’armatura nera azionarono i propri reattori dorsali e piombarono con la potenza del tuono su quelli che una volta erano esseri umani, alcuni indossavano persino logore uniformi appartenenti all’Astra Militarum.
I corpi di quegli esseri disgraziati vennero letteralmente straziati dai tremendi colpi inferti dagli Space Marines con le armature nere. Quando il reclusiarca diede l’ordine di fermarsi, non vi era più nessun sopravvissuto. Solo un immane tappeto di cadaveri macellati e armature squarciate.

Guardiano Furioso, qui è il reclusiarca Thoros! Missione conclusa, nessun sopravvissuto tra la feccia traditrice. I pochi simboli che ho trovato sembrano ricondurre ad una banda da guerra conosciuta come Shadow Hounds. E’ molto probabile che operino anche loro in questo Settore, raccomando indagini approfondite!

Thoros, amico mio, qui è il capitano Leonatos! Ottimo lavoro! Il vostro zelo nello sterminio dei traditori avrà inorgoglito lo spirito di Sanguinius! Ci sono perdite pesanti?

Abbiamo perso due land speeder ed un Vindicator. Al momento sono inutilizzabili. Li lasciamo qui?

Negativo! Li caricheremo ugualmente e li riporteremo al Manufactorum su Balter IV, nella speranza che li rimettano in condizioni di combattere in tempi brevi! Ora scendiamo a raccogliervi! Siano benedetti l’Imperatore e Sanguinius!

Così sia ora e sempre!” Fu la risposta di Thoros. Ora però c’era da recuperare l’iracondo Carnavaron, e non sarebbe stata affatto cosa semplice..

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