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 La mano di Typhus

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Federico B.
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MessaggioTitolo: La mano di Typhus   La mano di Typhus Icon_minitimeGio Ott 17, 2019 7:16 pm

Typhus era al centro della sala comando della sua nave ammiraglia, la Terminus Est, scrutando da solo in silenzio il vuoto dello spazio. In quel momento di completa solitudine, un sussurro psichico attraversò il Warp e raggiunse il campione cogliendolo di sorpresa. Il signore della guerra non riconobbe quella voce, ma quel particolare tanfo trasportato dalla voce misteriosa invece sì. Un odore che da diecimila anni non sentiva più. Era lo stesso che ricoprì Horus nel periodo della sua corruzione, dopo che fu ferito da un’arma del Chaos.

La voce che attraversò il Warp apparteneva al demone maggiore Malarial, energia psico-fisica  potentissima rinchiusa dentro ad una spada per volere di Nurgle.
La lama era fatta di una pietra nera lucida iridescente, forgiata dal misterioso popolo di Kinebrach, popolo adoratore della divinità della peste nel periodo pre-eresia. Nel loro pianeta, allora chiamato Davin (prima della sua distruzione da parte dell’Impero), in una loggia dei guerrieri abbandonata, fu trovato nascosta, dietro ad un muro, una pergamena con il racconto di una leggenda del posto:
<<Fu l’oscuro principe demone a fornirci il materiale grezzo. Un tempo era lui stesso culto di venerazione in molti mondi, ma ormai, caduto in disgrazia e odiato dagli stessi dei per colpa della sua superbia, è ora costretto a servirli nell’ombra contro il suo volere.
Ci disse che questa pietra malvagia aveva un alto valore e che interi mondi avrebbero ucciso per averla.
Ci diede infine le istruzioni per trasformarla in un’arma.
Ci disse che lì dentro un grosso male avrebbe albergato fino al giorno del suo risveglio.
Ci diede le parole giuste, per intonare il canto rituale, per rinchiuderlo all’interno della malapietra.>>
La spada prese il nome di Anathame. Arma alla fine rubata e usata dal cappellano Erebus per i suoi piani. Il Signore della Guerra Horus infine, venne ferito sul pianeta di Davin nel culmine di una rivolta popolare proprio dalla lama infetta dal potere di Nurgle, per mano nel suo caro amico Temba ormai corrotto dal culto della peste. La ferita infetta quasi stroncò la vita del Signore della Guerra. Alla fine sopravvisse, però ne causò la corruzione del primarca, il cui dichiarò fedeltà eterna agli dei oscuri.
In seguito all’Eresia di Horus, Erebus spezzò questa spada in otto frammenti. Come disse il cappellano: <<Questa lama ha già adempiuto al suo scopo>> e gli diede un nuovo inizio. Ogni pezzo della spada prese il nome di Athame e vennero distribuiti ai sette comandati/cardinali più meritevoli dei Word Bearers. L’ultimo invece se lo tenne per sé.
In questi diecimila anni, alcuni pugnali maledetti passarono da un proprietario all’altro, altri invece, come quello di Erebus e di altri comandanti, in tutti quei secoli rimasero sempre nelle loro mani, o nascosti in chissà quale pianeta o santuario desolato.
La Death Guard e la Black Legion, da allora, assieme alle legioni demoniache, cercarono senza sosta gli otto frammenti di Anathame in mano ai Word Bearers, ma senza grossi successi. L’unica cosa che si fece, fu quella di stilare una lista dei probabili posti o possessori degli Athame, ma sono dati non del tutto certi. La Death Guard si prefissò il sacro compito di ricostruire la spada, per tenerla come reliquia del proprio culto, ma le carte in tavola cambiarono. Nessuno sapeva che la spada, era posseduta dal demone maggiore di Nurgle, unica prova era il papiro trovato su Davin riguardante il rituale di possessione di Anathame, ma si pensò a pura fantasia. Ora con la parola di Malarial a squarciare l’Immaterium, la leggenda si trasformò in realtà.
Con la frantumazione per opera di Erebus, Malarial si rifugiò in uno degli otto frammenti. Non si sa bene quale, però. Nessuno lo sa. Confinato in uno spazio così ristretto, si costrinse in un sonno durato fino ad oggi. Ma dopo diecimila anni di prigionia, la sua furia si accese e grazie ai suoi poteri psionici pretese soccorso da tutti i fedeli. Nurgle in persona sussurrò a Typhus di farlo uscire da quella minuscola lama e diffondere la nuova malattia che dentro ad Athame (ormai spazio troppo piccolo) cresceva come un cancro. Un nuovo morbo del suo giardino, in grado di corrompere, oltre che il corpo, anche la mente. La profonda Tinea. All’ordine del suo Dio, il Signore della peste si inginocchiò e con voce gutturale rispose <<E sia fatta la tua volontà>>.
Il signore della Death Guard aveva già un piano. Avrebbe recuperato il frammento posseduto e fatto uscire il demone ad un patto: il suo appoggio bellico alla prossima campagna di terrore contro il genere umano dell’Imperium.
Typhus si sarebbe dovuto muovere con estrema cautela, visto che sicuramente la voce del demone maggiore, passando nel Warp, sarebbe stata ascoltata da chissà quanti psionici caotici e lealisti. Ognuno, certamente, avrà i suoi interessi nel trovare quelle lame. Chi per trarne vantaggio personale, chi per distruggere un artefatto così pericoloso, ecc…
Adesso, il compito di Typhus era preparare un piano, ma in questo caso un enorme esercito non era il modo giusto per operare. Bisognava trovare unità resistenti da sacrificare, per prendere informazioni sull’ubicazione esatta degli Athame, poi al resto ci avrebbe pensato la Death Guard di Typhus.

Typhus, dopo aver analizzato i rapporti fatti dai suoi informatori, riguardanti i frutti raccolti dallo spegnimento del “campo Geller” sulla New Dawn di di Elucia Vhane, decise assieme al suo gruppo comando di dare inizio ad un esperimento: l’operazione “Octo Lapides”.
Il piano di Typhus era di nascondere un cultista di fiducia all’interno di ogni nave in partenza per i nuovi pianeti scoperti dai Rouge Trader, per ordine del primarca Guilliman. Lì, durante il lungo tragitto che i coloni passeranno in stato di ibernazione, il clandestino-terrorista del Chaos sarà  sveglio e pronto a spegnere/sabotare il campo Geller al momento opportuno. Poi, il tempo e la maledizione di Nurgle farà il suo corso sull’equipaggio, trasformando tutti in mostri mutanti, fatti di metallo, pus e arti deformi.
Questi malati saranno i nuovi Gellerpox infected e chi non si infetterà verrà dilaniato dalle fauci delle creature o gettato nel freddo e nero spazio.
L’araldo di Nurgle selezionò personalmente otto candidati (uno per ogni frammento della spada), ognuno dei quali avrebbe dovuto coprire la posizione di comandante all’interno delle squadre che si sarebbero auto create. Un grande onore per un semplice cultista. Egli li scelse non a caso, ma perchè avevano una cosa in comune: tutti presentavano delle mutazioni fisiche più o meno evidenti. Tutte persone fuggite in passato dall’Impero, per timore di rappresaglie nei loro confronti per colpa del loro aspetto fisico. Typhus calcava molto sul fattore odio e sui sentimenti di vendetta che da allora albergavano nei loro cuori.

Tutti gli otto riuscirono nel loro intento, spegnendo i campi Geller delle navi dove si nascosero. Ora, otto comandanti mutanti erano in circolazione con i loro equipaggi mostruosi, ognuno aveva un nome di un comandante dei  Word Bearers della lista, da individuare e accertare che fosse realmente il possessore di una Athame donata da Erebus.
In caso di fallimento di questi Team nessuno avrebbe potuto risalire alla Death Guard di Typhus come mandante di queste incursioni esplorative, nessuno avrebbe potuto incolparlo, proprio perché i Gellerpox non hanno bandiera (ne cervello per spifferare i piani) se non quella di Nurgle. Così facendo Typhus non sarebbe stato coinvolto in scontri diplomatici contro i Word Bearers.

Proprio in quel periodo, i lealisti cominciarono una campagna per la riconquista di una striscia di pianeti nella “zona Terroris” e alcune forze caotiche si sono mosse per contrastare la loro avanzata. Erano presenti anche i Word Bearers e con essi, sicuramente qualcuno sapeva dove erano i possessori degli Athame. Quale occasione migliore se non quella.
Che si dia il via all’operazione “Octo Lapides”. Non sarà tollerato l’insuccesso.
Vittoria per Typhus o morte da Typhus.
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