Il Viaggio della New Dawn

Dopo la battaglia di Fraxx la flotta del mio signore Orfal Magnus (che le benedizioni dell'Imperatore scendano su di lui), che aveva aiutato le forze Imperiali, si era trovata in netto vantaggio su gli avversari che invece avevano appoggiato la Federazione Polar. La caccia al traditore Tashir ha impegnato in prima persona il mio signore, ma che comunque non ha perso l'occasione per riprendere l'attività commerciale espandendola. I capitani associati sono quindi stati impegnati nella ricostruzione delle rotte commerciali principali, ma ai capitani più fidati è stato ordinato di aprire o cercare nuove rotte, dopo che la Cicatrix ha sconvolto la navigazioni. Tra tutti la missione più importante è stata affidata a Elucia, figlia maggiore del mio signore (che le benedizioni dell'Imperatore scendano sulla famiglia intera). Essa si è dimostrata più volte una temeraria combattente, e a lei il padre ha affidato il compito di aiutare le forze imperiali a ricollegare l'espansione Lagarinus attraverso l'infida zona Terroris. Un compito arduo, per il quale Elucia Magnus (le benedizioni dell'Imperatore discendano su di lei) utilizzerà una delle migliori navi della flotta, la New Dawn e i fidati mercenari Starstriders della compagnia Elucian. In questa pericolosa impresa essa si gioca la sua eredità e futuro alla guida della casata.
Che l'Imperatore l'assista.

Il vostro fidato
Emil Kassarak

"Aximillion torna qui!" esclamò Nitsch, cercando di non urlare ma alzando la voce per farsi sentire dal cane. "Dannata bestia!" concluse.
Aximillion caricò abbaiando una figura dietro il vicino muro. L'abbaiare diventò un sordo ringhio, seguito da rumori di colluttazione.
"Che diamine fa quel cane, Voidmaster?" chiese Elucia Magnus, anche lei al riparo poco distante, mentre cercava di scrutare tra le rovine.
"Mia signora, non capisco bene..." le parole del Voidmaster vennero interrotte dall'improvviso guaire di dolore del cane, poi il silenzio. Nitsch aguzzò la vista da dietro il suo riparo, notando l'imponente figura che avanzava verso di loro. Per non sbagliarsi caricò un proiettile Carnefice nel suo fucile a pompa e sparò verso di essa. Il minuscolo cogitatore al suo interno si agganciò al bersaglio, esplodendo su di esso. Il colosso non diede il minimo segno di essersene accorto. Nitsch iniziò a preoccuparsi, normalmente un proiettile bastava per stendere chiunque, chi erano i misteriosi assalitori?
Alla sua destra sentiva il gatling di Grell cantare, mente sorde esplosioni colpivano le rovine che li riparavano.
Improvvisamente pesanti tonfi iniziarono a scuotere il suolo, la gigantesca figura si rivelò essere uno dei peggiori incubi che deambulavano per la galassia, un guerriero corazzato delle legioni astartes eretiche! Era la prima volta che Nitsch ne vedeva uno dal vivo, e vedendo come cercava di avventarsi su di loro, forse sarebbe stata l'ultima!
La voce di Elucia lo scosse dallo stupore: "Ripiegate! Non lasciate che vi si avvicinino!". L'ordine più sensato che avesse mai sentito!
Ma l'incubo vivente era di tutt'altro avviso, sventolando una mannaia gigantesca e dotata di lame rotanti li inseguì, e purtroppo riuscì a raggiungere Shalkus, atterrandolo con un solo colpo. Nitsch afferrò la divisa del suo commilitone, trascinandolo via.
Con la coda dell'occhio si accorse di un'altra figura giungere dalla sua destra, armata di catene. Cercò di sparargli per rallentarlo, ma senza successo, un altro marine era su di loro. Con tutta la sua esperienza riuscì ad assorbire il colpo del flagello, che lo lasciò senza fiato ma ancora in piedi, in grado di allontanarsi.
Attorno a se vide i suoi uomini portare via dal campo di battaglia chi non era in grado di farlo, mentre Elucia li copriva facendo a pezzi quello che sembrava a metà tra un mutante disgustoso e un cadavere ambulante. Gli Astartes incombevano, con le loro armature macilente, e alla paura e confusione si aggiunse un fetore insopportabile.
Per fortuna non sembravano così determinati a inseguirli, mentre con i feriti sulle spalle si affrettavano a tornare sulla navetta Truehawk. Mentre salivano la rampa, coperti dal fuoco della navetta, vide tornare Aximillion zoppicante e sanguinante. Lo afferrò per il collare sollevandolo e portandolo al sicuro.

Qualche ora dopo, sulla New Dawn Elucia si stava concedendo un po' di relax nei suoi lussuosi alloggi, quando il suo comunicatore risuonò. Era il tecnoprete che la chiamava. Sbuffò e rispose: "Cosa c'è Larsen? Avrei gradito non essere disturbata!"
"Mi perdoni lady Elucia, ma credo che dovrebbe raggiungermi nei miei laboratori, avrei qualcosa da mostrarle!".
"Spero tu non voglia farmi perdere tempo!"

Svariati minuti (e un cambio di abiti) dopo, Elucia Magnus si trovava nell'inquietante laboratorio di Larsen van der Gauss. Lei ammirava lo spirito del tecnoprete, sempre calmo, impassibile di fronte a qualsiasi cosa, cercava di superare le difficoltà con l'uso della logica e del suo intelletto. Lui le fece cenno di seguirla.
"Vede lady Elucia, prima che ci imbarcassimo in questa missione ho cercato di ottenre un equipaggiamento che potesse essere il più possibile vario, affinché fossimo in grado di affrontare qualsiasi periglio!"
"Quindi?" Elucia sapeva che Larsen amava dilungarsi creando una attesa in chi l'ascoltava perché pendesse dalle sue soluzioni.
"Quindi mi sono permesso di diciamo... frugare nei vecchi magazzini dei miei colleghi, e ho trovato questo, malconcio e disattivato! e che ora ho riportato alla piena operatività!"
Elucia si trovò di fronte a un gigante metallico, alto almeno quanto un Astartes da cui erano riusciti miracolosamente a fuggire, per grazia dell'Imperatore!
Una delle sue braccia era stata sostituita con un vetusto ma minaccioso mitragliatore gatling, mentre l'altro presentava un grosso maglio potenziato industriale.
"E questo che accidenti è?" esclamò guardandolo dal basso verso l'alto.
L'automa emise un ronzio e il suo visore emise un luccichio rossastro, mentre sembrò scrutarla dall'alto verso il basso.
"Non cosa... bzzz ... ma chi! Io sono...bzzz... UR-025!" disse la cosa con tono metallico e ronzii statici.

Ulmann si era rivelata una vera e propria trappola, abitata solo da mutanti e cultisti, mostri orrendi e Astartes eretici! Utilizzando le antiche carte di navigazione di bordo, Elucia tracciò una nuova rotta, che li riportasse sulla via delle flotte imperiali. Voleva allontanarsi il più possibile da quegli incubi, che nell'ultimo scontro avevano messo fuori combattimento molti dei suoi uomini, ma dimostrando come l'automa di Lars, UR-025, fosse in grado non solo di essere una minaccia terribile per gli avversari, ma addirittura in grado di sacrificarsi per permettere loro di sopravvivere. A dire il vero, quando quel gigantesco mutante fiammeggiante lo aveva schiantato al suolo, Elucia aveva pensato che sarebbe stata l'ultima volta in cui lo avrebbe visto. Invece, mentre erano intenti ad allontanarsi, UR-025 li aveva raggiunti sferragliando. Lars affermò che era in grado di autoripararsi, che per l'Imperatore, era davvero incredibile!

Alcuni giorni dopo, in orbita al pianeta Chaney, Elucia stava analizzando la situazione dei dati raccolti dai sensori della New Dawn. Gli insediamenti umani erano pochi, tra questi c'era una piccola lega di villaggi e rozze fortezze, ma che parevano in guerra. Lars sollevo lo sguardo dal datapad e lo passò dottoressa Minst, che assunse immediatamente uno sguardo allarmato.
-Cosa c'è doc?- chiese Elucia.
-Tiranidi mia Signora! Che l'Imperatore ci protegga!-
Elucia si fece consegnare il datapad. Elaborò i dati in pochi minuti.
-Dobbiamo respingere gli xeno! Non sembrano numerosi, forse è solo una avanguardia!-
-Una decisione rischiosa, mia Signora.- affermò Lars.
-Certo, ma ci porterà alcuni vantaggi se avremo successo: primo la popolazione sarà più propensa ad appoggiarci, non avremo bisogno di usare la forza su di loro, secondo dobbiamo impedire che abbaino organismi in grado di infettare la popolazione,o sarà troppo tardi!-
Lars la osservò in silenzio per qualche istante. -Mi sembra perfettamente logico! Purtroppo UR-025 non è ancora del tutto operativo, e qui sarebbe stato più che comodo-
-Mi porterò tutta la forza che posso! Voidmaster allerti i suoi uomini e avvisi Knosso!-
Nisch scattò sugli attenti: -Sissignora!- e poi sparì rapidamente dalla vista.
Sul volto della dottoressa Sinistasia Mist si dipinse un sorriso stirato: -Che l'Imperatore vi protegga!-.

Con una breve corsa Elucia raggiunse Knosso che si trovava a ridosso di una rovina. Alcuni xeno si trovavano i  posizione di vantaggio, riversando raffiche di creature che fungevano da proiettili sui voidmen, uno degli uomini di Nisch era a terra, e anche Grell e il suo cannone d'assalto erano stati silenziati. Con la solita efficienza il fuoco diretto da Nisch aveva abbattuto una di quelle creature, e ne teneva a bada un'altra proprio dietro le rovine in cui le due donne si trovavano. Il corpo sinuoso dell'assassina si tese, estraendo la spada. Evidentemente aveva percepito quello che stava per succedere: balzando sopra le rovine, come fosse una staccionata, lo xeno si abbattè su di loro. Una massa di circa tre metri, di artigli e zanne. Knosso non si fece cogliere impreparata e usando la sua maschera lanciadardi impallinò la corazza chetinosa rallentandolo, dando il tempo a Elucia di estrarre la sua pistola con un gesto elegante, degno dell'arma finemente decorata. Il colpo asportò parte della spalla superiore dell'essere, che emise un urlo straziante,mentre balzava via. Questo ultimo colpo convinse gli xeno a ritirarsi abbandonando il campo.
Era tempo di incontrare i leader umani e distribuire armamenti Imperiali.