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 Rotza Stellare (una storia Orka)

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MessaggioTitolo: Rotza Stellare (una storia Orka)   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeSab Mar 10, 2018 7:51 am

Potreste pensare, come fanno molti imperiali, che gli orki siano sempre uguali a se stessi, tutti assetati di guerre e lotta senza altri pensieri in testa. Niente di più sbagliato, anche essi nascono con differenti aspirazioni e inclinazioni, che li conducono spesso a scelte estreme e radicali; certo obbietterete che qualsiasi sia la loro scelta questa li porta a una vita di violenze e guerra!
Non faceva eccezione Krk, che fin da giovane orko coltivava un sogno, tra una battaglia e l'altra, navigare tra le stelle, esplorare lo spazio e portare la sua violenza la, dove nessun orko era mai giunto prima!
Fu il caso, o più precisamente un choppa calato sul suo spesso cranio, a dargli la possibilità di realizzare il suo destino. Mentre il dok orko Bonez gli applicava una placca di metallo sulla profonda ferita, Krk notò il feticcio che pendeva al collo del medicorko.
(N.d.A. per una maggiore comprensione del testo i dialoghi che seguiranno saranno tradotti dall'orkesco all'Alto Gotico, essendo la lingua orka totalmente incomprensibile a noi umani).
- Bonez, è molto bello il tuo feticcio, lo riconosco! E un pezzo di una nave degli smilzi umani!
- Ah sì, amico mio!- rispose il dottore mentre ribatteva un chiodo nel cranio di Krk.
-E di grazia, dove te lo saresti procurato??
-Me lo diede il tizio strano, quello che vive vicino ai Ammazzatutti!
Il piccolo ma immaginifico cervello dell'orko era già lanciato a mille, ipotizzando come questo tizio strano avrebbe potuto realizzare il suo sogno.
Dopo aver convinto Bonez con una buona scorta di denti e minacce ad accompagnarlo, Krk raggiunse la capanna di Spakk.
Fu li che capì come Mork, nella sua immensa astuzia, stesse complottando per realizzare il suo desiderio!
Spakk come lui, sognava le stelle, i viaggi, e spargere il sangue di creature mai viste prima! Ma come avrebbero potuto mettere in pratica tutto questo? Proprio grazie alle indicazioni di Spakk su dove avesse recuperato l'amuleto, il gruppetto, a bordo dello sgangherato camioncino di Suru, il fidato braccio destro di Krk, raggiunsero la cittadella di Piedemozzo, e più precisamente l'officina di un mek chiamato Skotta, che era un noto costruttore di veivoli.
Dovete sapere che la volontà degli orki spesso li porta ad aggregarsi per scopi comuni, proprio come se davvero esistessero forze sovrannaturali che con mani invisibili guidano questi individui gli uni verso gli altri, affinché la loro violenza cresca in maniera esponenziale, diffondendosi come una piaga.
Krk e Skotta decisero che avrebbero solcato le stelle, perché tutti potessero riconoscere il genio del mek e la violenza del giovane orko. Ma per realizzare l'impresa ci voleva un vascello spaziale, e per realizzarlo ci volevano risorse. Quindi non rimaneva che una soluzione: mettere a ferro e fuoco il pianeta, per raccogliere ciò che sarebbe servito.
Fu così che Krk divenne un filibustiere orko, spinto dalla sua determinazione, assoggettò il pianeta e i suoi orki al suo sogno, e prese il comando di una piccola flotta guidata dalla sua ammiraglia, a cui volle dare un nome umano, perché fosse riconosciuta e temuta in tutto il settore Tridentum: la Impreza.


Ultima modifica di Teschio il Ven Mag 18, 2018 9:57 am - modificato 3 volte.
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MessaggioTitolo: Episodio 1 "L'armatura del nemico è sempre più verde"   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeVen Mar 16, 2018 11:40 pm

Episodio 1 "L'armatura del nemico è sempre più verde"

Krk piroettava annoiato sulla sua rozza poltrona basculante, che troneggiava sul ponte della Impreza.
(N.d.A. per una maggiore comprensione del testo i dialoghi che seguiranno saranno tradotti dall'orkesco all'Alto Gotico, essendo la lingua orka totalmente incomprensibile a noi umani).
-Suru, per mille stompa, quanto ci vorrà per raggiungere l'obbiettivo?
-Suvvia Kaptin, non sia impaziente! Ora che siamo fuori dal warp in poche ore raggiungeremo il mondo degli umani!
-Va bene, ti affido la nave, fai fretta a Skotta, che mi prudono le mani!
L'enorme orko si alzò dalla poltrona dirigendosi deciso verso le porte che conducevano fuori dal ponte. Bastò un suo sguardo a attivare le caccole addette all'apertura delle porte, che fecero scorrere i pannelli simulando con la bocca il rumore di pistoni pneumatici, esattamente come il mek Skotta gli aveva ordinato. Krk digrignò le zanne soddisfatto e si diresse verso gli alloggi di Spakk.
Come abitudine degli orki i tipi strani venivano confinati lontano da gli altri, e Spakka non faceva eccezione. Krk attraversò una serie interminabile di cunicoli, scale, passaggi e tunnel, mentre tutto intorno a lui i ragazzi orki erano intenti a preparare le armi, litigare, o più semplicemente annoiarsi, mentre un intero esercito di caccole e grots correvano indaffarati, smontando o rimontando parti della nave, anche solo per far vedere che facevano qualcosa e non essere molestati dai ragazzi orki.
Finalmente raggiunse i quartieri di Spakk, i cui confini erano disseminati da rune e teschi vari, che avvisavano della pericolosità del luogo. A nessun orko in fondo piaceva trovarsi faccia a faccia con un tipo strano, ma Krk faceva eccezione.
-Sei sicuro della tua visione?
Spakk cadde al suolo, interrotto dalla sua meditazione levitante.
-Che Gork ti maledica Krk! Cero che sono sicuro! Troveremo le mappe umane dello spazio e sapremo dove colpire!
Krk sbuffò:-Male che vada potrò sgranchirmi le mani che mi prudono un sacco!

Parecchie ore dopo Krk stava spingendo i ragazzi in avanti, mentre colpi di bolter fischiavano tutti intorno a loro.
-A me questi umani non sembrano così smilzi, Kaptin!- gli urlò Suru.
-Questi non sono umani normali, questi sono "marines"!- rispose Spakk. -Sono più grossi e più feroci degli altri umani, sono umani speciali!-
-Ecco perchè sono così verdi scuri!- annuì Suru.
Krk indicò alcuni marines su una piattaforma rialzata che li stavano bersagliando con armi ad energia.
-Questi non c'erano nella tua visione, eh?! Maledetto tu!
Spakk alzò le spalle, rassegnato. Dalle sue orecchie scendevano rivoli di denso fluido vitale, dovuto allo sforzo nell'utilizzare i suoi poteri per catapultare i ragazzi in avanti.
-Dobbiamo prendere le mappe a uno dei loro comandanti Krk, e dobbiamo sbrigarci, non so quanto altro potrò usare i miei poteri!
Krk si eresse in tutta la sua altezza urlando verso il nemico, cercando di imitare l'assurdo linguaggio umano:
-Me Kaptin Krk! Me ammazza voi! No verdi abbastanza per me! Io spakko kranio!
I marines sembrarono ignorarlo totalmente, mentre per fortuna sembrano intenti a falcidiare i grots. Le urla degli orki aumentarono di volume mentre si buttavano correndo in avanti, la furia della loro massa aumentava di istante in istante.
Improvvisamente alle spalle dei marines, in picchiata, si diresse verso di loro un veivolo nero. Dal suo ventre si sganciò una bomba, mentre le armi montate sulle sue ali iniziarono a riempire l'aria di raffiche intense. I proiettili esplodevano attorno a Krk, mentre istintivamente, come tutti gli orki attorno a lui, abbassò la testa. Il veivolo infine passò oltre.
-Krk! Presto! Spakk è a terra!- gli urlò Suru.
Krk si voltò, vedendo l'amico a terra. In cuor suo prego Mork che non fosse grave, Spakk gli era necessario per realizzare il suo sogno, la sua Wagh. Guardò con odio gli umani che torreggiavano nelle loro armature verdi.
-Per Mork, Kaptin! Dobbiamo ritirarci, non possiamo rischiare di perdere Spakk!- gli urlò Suru.
Sapeva che Suru aveva ragione, e iniziò a urlare e strattonare i ragazzi per farli ritirare, in pochi istanti si ritrovarano in rotta, abbandonando il campo di battaglia.

A bordo della nave Bonez aveva ricucito Spakk.  metre un Grot finiva di ripulire organi e sangue dal pavimento, entrò Krk.
-Tranquillo, vivrà!
Il grosso orko emise un grugnito e si avvicinò a Spakk, calciando via il grot che si attardava.
-Krk, ascolta...- sospirò l'orko sdraiato -Gork potrebbe adirarsi, per questa sconfitta! Dobbiamo chiedere il suo favore per i prossimi scontri!-
Krk lo guardò dubbioso.
-E come, amico mio?
-Dobbiamo costruire un tempio in suo onore, perchè possa far sentire la sua presenza a tutti gli orki! Dobbiamo farlo!
-Così sia amico mio, così sia!
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MessaggioTitolo: Episodio 2: "Il cielo è sempre più dakka!"   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeSab Mar 31, 2018 9:14 am

Episodio 2: "Il cielo è sempre più dakka!"

I proiettili fischiavano attorno la testa del grosso orko, che era combattuto se ascoltare l'istinto di abbassarsi o ergersi d'esempio per gli altri orki che lo circondavano.
-Krk, non mi sembra che sia stata una buona idea affrontare così di petto questi umani!
-Bonez, questi non sono quelli grossi con le corazze, i maricosi! E poi Spakk ci ha fatto costruire il tempio a Gork!

Krk si ricordava del discorso davanti alla ciurma di tutta la flotta, ai piedi dell'imponente (e sgangherato) monumento a Gork, il dio della ferocia. Di come le sue parole avevano scaldato le bande, che urlavano e sparavano per aria. questa volta avrebbero schiacciato i fragili umani, smilzi e deboli!

Ma non aveva fatto i conti con le loro macchine da guerra. E Skotta lo aveva avvertito che non sarebbero stati pronti, malgrado le artiglierie costruite da lui; era evidente che mancavano ancora mezzi d'assalto veri e propri, ma Krk contava di schiacciare gli umani con il loro numero, con la massa dei ragazzi e grazie agli sgorbietti che Ur-ha aveva addestrato e che correvano davanti a tutti attirando il fuoco.
Ma non erano sufficienti, i veicoli degli umani sparavano con un volume di fuoco che Krk non aveva mai visto in tutta la sua vita! Tutto quel dakka da una parte lo terrorizzava, ma dall'altra lo affascinava, invidiava così tanto gli umani. Il fuoco degli orki era riuscito solo a colpire le unità di kakkole degli umani, che erano degli umani un po' più piccoli e che avanzavano sparando con la stessa precisione di una banda orka, solo che facevano meno paura! Molta meno!

Krk si girò per chiedere consiglio a Bonez, ma lo trovò impegnato a soccorrere i ragazzi caduti attorno a loro sotto il fuoco continuo dei carri umani. Doveva giocarsi il tutto per tutto, non aveva altra scelta.
-Waaaaaghhhhh!
L'urlo del loro comandante non poteva passare inascoltato, i ragazzi presero a correre verso il nemico,ma era una corsa poco convinta, senza nessuna possibilità di sfondare veramente le linee nemiche. Dall'altra parte Ur-ha e i suoi sgorbi non erano andati più lontani, avrebbero potuto anche impossessarsi finalmente delle informazioni che non erano stati in grado di prendere ai guerrieri verdi, ma le perdite sarebbero state irreparabili. Krk sapeva i cuor suo che lui aveva sempre scelto la via dell'astuzia, la via di Mork, che la furia cieca di Gork poteva diventare solo deleteria. Non era arrivato a quel punto per farsi spazzare via dai carri umani.
Prese il comunicatore che il suo fedele mekkaniko gli aveva donato e aprendolo contattattò la sua nave.
"Skotta! Portaci via da qui!".
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MessaggioTitolo: La morte è sempre verde!   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeDom Apr 15, 2018 9:58 am

La morte è sempre verde!

L'idea di Skotta di modificare una nave della flotta da nave umana aveva permesso a gli orki di avvicinarsi a uno dei pianeti controllati da loro abbastanza da controllare la presenza del nemico sulla superficie. Solo quando divenne palese che la nave non poteva essere un trasporto umano, le forze di difesa contattarono gli sconosciuti.
Sullo schermo costruito dal mek apparve la figura tremolante di un Astartes con la corazza di un pallido verde marcescente. Ruotando lenti del suo elmo cercavano di capire chi fosse il suo interlocutore.
-Ergerò barriere con i cadaveri dei tuoi fanti. Spargerò la peste tra le tue armate. Vieni pure sciocco umano.
La voce era rauca, ma il tono totalmente neutro.
Krk si sporse verso la telecamera, occupando tutto il campo visivo dell'umano.
-Me no uomo, me orko! Orko no 'mala!
Il marine inclinò la testa di lato, come se fosse dubbioso o sorpreso e chiuse la comunicazione.
-Sbarchiamo! Suru! Porta giù questo coso! Date una mossa ai ragazzi!

Mentre i miserabili grot trascinavano le pesanti armi da campo costruite da da Skotta, gli orki si guardavano intorni dubbiosi.  Erano sbarcati nella principale città del pianeta, senza incontrare resistenza, e avevano già percorso svariati chilometri senza incontrare il nemico.
-Ma dove sono? Non capisco! In questa città ci sono solo cadaveri e puzza! Ma che posto è questo? E perchè questi umani non si fanno vedere?- Krk continuava ad assillare di domande Skotta, mentre questi cercava di far funzionare uno dei suoi aggeggi.
-Dai Krk, calma! Appena sarà riuscito a parlare con Pavke sapremo qualcosa! Dal suo bombardiere può vedere i dintorni!- rispose Bonez, mentre stava gia pensando di iniettare qualcosa a Krk per calmarlo, dopo che per il nervoso aveva già schiantato al suolo due Grot.
-Ecco! Si dimmi Pavke! Ah li vedi? Bene bene!
Il Mek iniziò ad agitare la sua kela potenziata indicando una direzione e Ur-ha iniziò immediatamente a fustigare i grot verso di essa.
-Come sono una piccola banda? Scusa, ho capito bene? Vengono a piedi? Ma corrono? Ah no? Come camminano lentamente??
Skotta incise sul suolo 3 glifi da cinque e il simbolo che indicava i beakoe, gli space marines. Krk era incredulo era a fauci spalancate e incredulo.
-Sono pochi e lenti Krk, vengono da li!- disse Skotta indicando una delle strade. -Posizioniamo i cannoni!
-Li schiacceremo a allora!- urlò Krk alzando la sua enorme ascia.

Gli astartes avanzavano lentamente, circondati dai ragazzi, e di fronte a loro i grot, spinti da Ur-ha a colpi di frusta, avanzavano imperterriti. I cannoni di Skotta aprirono il fuoco, sopratutto sui veicoli che avanzavano insieme a gli umani, e dai quali si sollevava una mefitica nebbia.
Krk era furente, perché alla fine avevano dovuto raggiungere loro gli astartes, che si erano comodamente fermati a trincerarsi, come se affrontare gli orki non fosse un loro interesse. L'aereo di Pavke picchiò su marines sganciando una delle sue bombe, mentre le esplosioni dei proiettili sollevavano un polverone che ricoprì la visuale. Le bande dei ragazzi iniziarono a sparare riempendo la polvere di scie di proiettili surriscaldati. persino Skotta era intento a bersagliare il nemico col suo personale connone montato sulla megarmatura.
Quando la polvere si posò apparvero i marines, che continuavano a avanzare, come se nulla li avesse colpiti. Nessuna perdita, nessun tentennamento.
Ancora una volta Krk rimase con la bocca aperta. Guardò con odio il grot che pilotava la sua lattina assassina, e che era considerato il leader tra i suoi inutili compagni. Le armi non avevano praticamente colpito gli umani, e quelle che avevano colpito, non erano riuscite a produrre danni. Non rimaneva che caricare, assalire gli astartes in un corpo a corpo, dove gli orki eccellevano. I ragazzi iniziarono a correre verso il nemico, urlando e sparando, insieme ai grot. Persino Bonez si portò in prima linea.
Era impossibile vedere gli astartes ormai, anche se poderosi, erano sommersi da gli orki. Improvvisamente sulla mischia si precipitò una creatura enorme, un gigantesco astartes, corrotto e disgustoso quanto e più degli altri. Gli orki iniziarono a volare da tutte le parti, e molti tra di loro a fuggire dal nuovo arrivato, trascinadosi i compagni. Le caccole vennero annientate. Erano meno di 20 marine e tre piccoli veicoli, e li avevano fatti a pezzi.
Ancora una volta Krk era sconsolato. Guardo Skotta, che era stupefatto quanto lui. Scosse la testa.
-Andiamocene prima che le cose finiscano peggio!
Skotta lo guardò fissandolo per un tempo lunghissimo, poi assentì muovendo il capo.

Il minuscolo grot tremava al cospetto dell'enorme orko.
-I tuoi amici hanno fatto una pessima figura! La loro mira è schifosa! Peggio di quella di un giovane orko!
-N-non su-succederà più capo! Lo prometto!
-Ne sono sicuro! Faranno meglio la prossima volta, vero?
-S-sì ca-capo-capoguerra Krk! Po-posso andare a-a-adesso?
-Ma no! Dove vuoi andare? Non ti ho forse invitato a cena?- disse Krk mentre lo sollevava da terra e tirava fuori un coltellaccio dalla sua cintura.
Le urla del grot, in fondo, non durarono molto.
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MessaggioTitolo: La vittoria a portata di artiglio   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeGio Apr 26, 2018 3:48 pm

La vittoria a portata di artiglio

-Questa volta non possiamo perdere! Te lo assicuro!
Krk sbuffava mentre con disinteresse faceva ruotare la sua poltrona da capitano davanti alle informazioni di Spakka.
-Va bene ho capito,ma un mondo agricolo? Ma che ce ne facciamo??
Spakka lo guardò spazientito.
-I ragazzi hanno bisogno di una vittoria, non possiamo accontentarci delle poche navi depredate!
Krk si alzò di scatto torreggiando sullo strano orko, e gli sbuffò in faccia.
-Va bene! Va bene! Ho capito! Scommetto che non ci saranno neanche umani a difenderlo!

In fondo non era andata male, i pochi ragazzi che si era portato dietro si erano trovati a fronteggiare un grosso corazzato dei marines. Krk aveva ordinato a gli anticarro di bersagliarlo dal loro carro, distraendolo, mentre spingeva le squadre d'assalto verso il veicolo nemico. Non avrebbe avuto scampo!
-Waaaaghhh!- urlò l'enorme orko mentre i ragazzi si arrampicavano sul corazzato colpendolo con qualsiasi cosa avessero a disposizione. Lui e il nob  erano sicuramente i più temibili per lui.
Il carro infatti arretrò distanziandoli e scrollandosi i pochi orchi che erano sopra. Da una delle porte laterali uscì un marines strano, con più arti.
-Tu ha fatto sbaglio!!! Me spakka te!- urlò il capoguerra mentre gli correva incontro insieme ai suoi ragazzi.
Dal marines partirono due potenti fiammate verso le squadre, e subito dopo caricò Krk avventandosi sull'orko come una furia. Colpi di ascia potenziata e di maglio si abbatterono sull'orko che finì schiacciato a terra, mentre i ragazzi si avventavano sul marine cercando di sopraffarlo, mentre disperatamente tentava di tenerli a bada con poderose fiammate. Alla fine, tra gli orki si fece spazio Spakka, impalando il marine con il suo bastone carico di energia psichica.
Il carro nel frattempo era riuscito ad allontanarsi, anche se malandato.

Spakka raggiunse Krk a terra, pregando Mork di trovarlo vivo.
-Krk!? Krk!?- urlava Spakka scuotendolo.
Il grosso capoguerra sboccò una consitente quantità di sangue verde scuro e riprese a respirare.
Spakka sorrise soddisfatto mostrando le zanne.
-Hai visto che avevo ragione? Abbiamo vinto!
Krk ringhiò.


Ultima modifica di Teschio il Dom Mag 13, 2018 9:05 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Smilzi!   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeGio Mag 10, 2018 3:47 pm

Smilzi!

Il grosso capoguerra era ancora bloccato sul giacilio da una foresta di tubi e tubicini che uscivano dal suo corpo per finire in numerose ampolle e strumenti rumorosi. Bonez si aggirava tra di essi regolandoli o scrutandoli, sebbene pensieroso continuava ad annuire. Krk lo guardava grugnendo di tanto in tanto, e indicando al grot infermiere un punto particolare da grattare.
La porta dell'infermeria cigolò rumorosamente quando entrò Spakka, il suo arrivo fece fuggire e nascondere tutti i grot della stanza.
-Krk, abbiamo individuato un nuovo mondo da razziare!- gli disse entusiasta il tipo strano.
-Bene! Appena mi sarò rimesso lo metteremo a ferro e fuoco!
-No no! Non possiamo aspettare, dobbiamo attaccare, questi sono gli smilzi, sai quanto è difficile prenderli di sorpresa!
-Scusa? E come pensate di fare senza di me?
Spakka lo guardò intensamente.
-Non ci pensare nemmeno!- gli disse Krk.
-Non ti devi preoccupare di niente, ci penso io a comandare!- gli rispose Spakka, allontanandosi, mentre Krk cercava di fermarlo sporgendosi pericolosamente.
Bonez lo bloccò in tempo.
-Non ti preoccupare, vado io con lui e Skotta!
-E a me chi mi cura?
-Tranquillo, ormai è solo questione di tempo!
Il grosso capo guerra sbuffò.
-Vedi un po' di fare attenzione!
-Ok!
Krk lo afferrò per il braccio prima che se ne andasse.
-E cerca di non fare ammazzare Spakka ne Skotta!
-Ok!
Lo afferrò di nuovo.
-E vedi se trovate cappelli a punta buffi, che gli umani continuano a scriverci messaggi, magari ci ricaviamo qualcosa di buono!
-Ok!
Lo afferrò di nuovo.
-E rimandami quel dannato grot, che mi prude tutto!
-Va bene!- gli urlò Bonez scrollando il braccio.

...

Spakka trovò Krk seduto su un largo scranno, con ormai solo più qualche tubicino e qualche ampolla collegata al suo massiccio corpo.
-Allora? Com'è andata?
-Bene bene! Abbiamo ammazzato tantissimi smilzi!
-Quindi ci siamo impadroniti delle loro risorse!
-Eeeeee, non proprio! Però dovevi vedere come sono stati travolti dalle moto!
-E sono stati costretti a ritirasi, quindi!
-Eeeeee, non esattamente, però i burna li hanno bruciati per bene!
-Ah sì? Annientandoli!!!
-Eeeeee, quasi!
-Come quasi?? Quindi?
-Abbiamo perso Morkanis, ma gli abbiamo sottratto un pianeta su cui insediare dei nostri!
Spakka scappò dalla stanza, mentre il grot che Krk gli aveva lanciato andava a schiantarsi sulla porta. Bonez gli iniettò un calmante, mentre cercava di tenerlo fermo sulla poltrona.
krk ansimava sempre più lentamente, fino a calmarsi.
-Elmi buffi? Niente?
Bonez si allontanò silenzioso e tornò con un sacco gocciolante sangue.
-Spakka ha steso questo, credo fosse uno degli stregoni degli smilzi.
Tirò fuori dal sacco un elmo Eldar lavorato e lo porse a Krk. Il capo guerra lo rigirò esaminandolo in silenzio, sfilando la testa dell'eldar solo parzialmente e rimettendola a posto.
-Mandiamolo agli umani.
-E la testa?
-Mandiamogli anche quella, magari gli serve!
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MessaggioTitolo: Non dire Orko se non ce l'hai nel sacco!   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeDom Giu 10, 2018 9:34 am

Non dire Orko se non ce l'hai nel sacco!

Quando Krk era di questo umore tutti gli giravano lontano. I ragazzi non si facevano vedere proprio, mentre i grot cercavano di sostare alla sua presenza il meno possibile, e di portargli ciò che richiedeva allungandoli con lunghi bastoni, per poi ritirarsi con rapidità.

La sua delusione lo stava consumando, il fallimento dei suoi sogni di grandezza e le continue sconfitte sui campi di battaglia avevano distrutto quella immagine di distruttore leggendario a cui aspirava. Alcuni dei nob lo avevano già abbandonato, per unirsi a capi molto più feroci e decisi a costruire regni che avrebbero terrorizzato l'impero degli umani. In fondo cos'era lui se non una minaccia ai margini dei sistemi umani? In questo periodo era riuscito solo ad accaparrarsi risorse marginali, senza diventare un vero danno o pericolo per le egemonie del settore Tridentum.
Dopo le ultime sconfitte era diventato inavvicinabile e irascibile, aggredendo chiunque per la minima mancanza, e usando i grot come armi da lancio con cui colpire i sottoposti. Persino Spakka gli stava lontano e non si faceva vedere.

I suoi pensieri vennero interrotti dal rumore della porta dei suoi alloggi che si apriva rumorosamente. Skotta entrò grugnendo: "Sono giorni che siamo fermi qui nello spazio! Hai deciso dove dobbiamo andare?".
Krk si alzò ringhiando e raggiunse il mek con un balzo. Skotta sbattè violentemente la fronte sulla placca metallica di Krk afferrandolo dalle spalle.
"Cosa vuoi fare? Vuoi uccidere me?" gli urlò il mek.
Krk ansimava. Aveva voglia di uccidere, ma non lui. Senza Skotta sarebbero stati persi, tutte le sue invenzioni, insieme ai poteri di Spakka, erano quelle che li rendevano comunque minacciosi e pericolosi. Sbuffò.
"No, non voglio ucciderti!"
"Allora devi decidere cosa fare, non possiamo rimanere bloccati qui!"
"E per andare dove? Cosa possiamo e fare? Siamo ridotti di numero, non siamo una minaccia più per nessuno!"
"Allora forse è il momento di ricostruire le nostre forze e pensare a qualcosa di diverso!"
"Cioè?"
"Forse è il momento di diventare indispensabili per qualcun altro, invece che essere la minaccia per tutti!"
Krk strinse gli occhi fissando il mek.
"La minaccia dei traditori umani è molto grave qui, e l'impero degli uomini è molto ben equipaggiato. Non possiamo affrontarli in campo aperto, ormai lo sappiamo, quindi cambiamo il modo di combattere!".
Krk si stava sfregando l'imponente mascella di acciao. "Forse...".
Skotta sorrise sfoderando le zanne.
"Facciamo rotta per Orkarus!".
Skotta si chiuse la porta alle spalle ridendo: "Sissignore!".
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MessaggioTitolo: Tozto come un Orko tozto!   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeDom Set 02, 2018 4:30 pm

Il primo ad accorgersi che qualcosa non andava fu Spakk. Krk lo vide rimanere imbambolato in mezzo ai ragazzi che freneticamente preparavano le armi per essere caricate sulle navi della flotta pirata, atterrata e in orbita al pianeta. Tutte le navi avevano sbarcato i ragazzi per i preparativi, per poi raggiungere i loro nuovi alleati, pronti per un apocalittico scontro con l'Imperium degli umani.
Krk seguì lo sguardo imbambolato del suo amico che puntava verso l'alto e vide le capsule che cadevano dal cielo verso il suolo. Subito pensò agli umani corazzati, ma poi vide i tentacoli, e gli umani non hanno i tentacoli sulle capsule!
-Mi sa che avrò l'occasione di provare la tua nuova ascia prima del tempo!- disse a Skotta, battendogli sulla spalla corazzata.
Il possente mek si girò a guardarlo sorpreso, seguendo poi lo sguardo degli altri due. Urlando accese il suo cannone iniziando a sparare verso i nemici. Per gli orki attorno a lui fu come una tromba che suonasse la carica.
Krk sollevò l'ascia: -Waaaaagh! Hanno scelto il momento sbagliatooooo!
La massa degli orki si avventò su gli alieni che stavano sbarcando.

I ragazzi e gli orrori che erano sbarcati sul pianeta entrarono in contatto rapidamente. Gli orki presero posizione rovesciando una pioggia di proiettili sul nemico, supportati dall'artiglieria di Skotta, mentre i bruciatori e i motociclisti aggiravano i nemici e gli aerei sorvolavano le linee avversarie bombardandole. Aver usato i grot come scudo aveva permesso alle bande dei ragazzi di organizzarsi per aumentare l'efficacia delle loro armi da fuoco. Ma le orrende creature più massicce sembravano non accorgersi neanche del fuoco delle armi leggere orke.
Con un cupo brontolio il suolo iniziò a tremare, dal sottosuolo spuntò una creatura enorme, iniziando a divorare orki e grot che si trovava attorno. Solo il fuoco intenso dei ragazzi e di Skotta lo obbligarono a tornare nel sottosuolo.
Krk roteava la sua ascia, abbattendo frotte di nemici che tentavano di avventarsi sulla prima linea. Gli alieni lo avevano ferito, ma non abbastanza per fermarlo. Improvvisamente si ritrovò senza avversari, e notando Bonez poco distante lo raggiunse per farsi medicare. In quel momento l'orribile creatura sotterranea spuntò alle loro spalle, portandosi via Krk, che tra le sue fauci continuava a colpirlo mentre veniva trascinato via.
Le ondate di alieni scemarono, fino a fermarsi del tutto. Gli orki gioivano festosi, sparando in aria e sui cadaveri dei mostruosi avversari. Ma Bonez era rimasto basito, con la siringa in mano e le zanne spalancate. Skotta gli si avvicinò preoccupato.
-Che succede?
Bonez indicò il buco nel terreno e disse solo: -Krk!

Spakk aveva scaraventato uno dei nob usando i suoi poteri, i ragazzi istintivamente si allontanarono dal tipoztrano.
-Qualcun altro vuole fare il comandante? Qualcun altro vuole prendere il posto di Krk?
Suru con espressione minacciosa affiancò Spakk, sfidando con lui gli altro orki.
-Prima di dare Krk per spacciato dobbiamo cercarlo!- disse Skotta.
La maggior parte dei ragazzi annuirono, ma uno dei nob che comandava una delle navi, Pik si fece avanti, minaccioso e enorme, era intenzionato a prendere il controllo della situazione con la forza.
-Ormai è morto! Quel mostro l'ha divorato! Io prenderò il comando!- urlò brandendo un enorme fucile modificato.
-Non è morto, io lo so!- gli urlò di contro Spakk, concentrando il suo potere nel suo bastone.
Skotta accese il cannone puntando verso Pik, quando improvvisamente l'enorme capo orko si irrigidì.
Schizzi di icore verde scuro piovve sui ragazzi attorno, mentre una enorme ascia motorizzata spuntò dal ventre dell'orko risalendo e aprendolo in due. Dietro ai monconi del corpo che cadevano a terra apparve Krk, ricoperto di fluidi, suoi, del mostro e di Pik.
-Allora? Cosa aspettiamo? Una battaglia ci attende!
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MessaggioTitolo: Orkuga!   Rotza Stellare (una storia Orka) Icon_minitimeDom Mag 19, 2019 12:04 pm

Erano passati mesi dalla terribile battaglia. Gli alleati umani avevano messo in campo le arti più oscure, le entità più terribili, ma non erano riusciti a battere la forza corazzata imperiale. Lo scontro era stato terribile, e anche se le forze caotiche avevano tentato in tutte le maniere di usare i pelleverde come scudi, l'astuto comando di Krk era riuscito a evitare le che perdite fossero catastrofiche. Per questo anche se sconfitte, le legioni caotiche avevano dovuto riconoscere alla forza orka quanto promesso. Purtroppo Krk non aveva potuto assistere alla realizzazione del suo piano, la creazione di Orktuga, un pianeta dove le forze orke potevano rifugiarsi, riorganizzarsi, senza che nessuno potesse attaccarle, difese dalla segretezza e dalle forze delle legioni traditrici.
In breve tempo era diventata una roccaforte dove le forze che contrastavano l'Imperium avevano imparato a convivere, e dove nessuno si azzardava nel cercare di sopraffare gli altri con la forza. Avamposto di mercanti senza scrupoli, luogo di arruolamento di mercenari e covo dei pirati che infestano il settore. Se cercavi qualcosa o qualcuno di illegale nell'Imperium su Orktuga potevi trovarla, o trovare il modo per procurartela. Il governo ferreo di Skotta e Spakk manteneva una bellicosa pace.
Ma gli orki ormai avevano recuperato i caduti ed erano pronti a riprendere le loro scorrerie. Mancava solo un vero leader.

Sur ar Krk osservò il prodigioso maglio costruito per lui da Skotta.
-Ora si che hai l'aria di un vero Kapo! gli disse il mek.
Durante questo periodo di ricostruzione Suru si era guadagnato il rispetto tra i filibustieri orki a suon di botte. Ma molti erano legati ancora alla figura di Krk. Spakk aveva avuto l'idea di trasformare il nome dell'amico in un titolo, in maniera che se necessario, si sarebbe potuto sedare qualsiasi discussione, e gli altri capitani e nobz avevano accettato la cosa di buon grado, in fondo tutte queste zuffe e discussioni danneggiavano gli affari.
Sur stirò le labbra soddisfatto e poi si diresse verso il balcone. Venne accolto da urla e spari che la folla sotto il palazzo iniziò a emettere alla sua vista.
Sollevato il maglio sopra la sua testa la folla si azzittì.
-Gli umani hanno il settore! Gli umani sono ricchi! Deprediamo gli umani! Bruciamo l'impero!
La folla riprese a urlare e sparare, per sino le navi nell'orbita bassa spararono, come concordato. Chiunque non fosse orko sul pianeta non poteva che essere impaurito o impressionato, mentre gli orki gioivano.

Skotta e Spakk guardarono soddisfatti la manifestazione dall'ombra della stanza dietro al balcone. Il piano aveva funzionato. Si avvicinò a loro Bonez circondato dai suoi assistenti Grot.
-Novità?- Gli chiese Skotta.
-Sì sì, il nostro amico è pronto!
-Bene, molto bene, il mio progetto attendeva giusto lui!
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